Personal Branding – Essere bravi non basta
Come mai nel mondo moderno non basta più essere solamente bravi?
È sicuramente essenziale essere bravi nel proprio lavoro per potersi inserire tra le fila dei migliori, ma è ancora più importante saper comunicare e gestire in maniera strategica la propria immagine professionale affinché venga valorizzata e acquisti il suo reale valore.
La comunicazione diventa quindi parte integrante del nostro prodotto o servizio, lo scopo è quello di “farsi comprare” in anticipo, attrarre più opportunità in linea a quello che si sa fare meglio.
Il problema vero sta nel non sapersi valorizzare.
Oggi la nostra immagine viene sempre più definita dal “pubblico”, dai clienti, dai partner e collaboratori, da tutti coloro che si confrontano e conversano su di noi, maggiormente sui social.
Ci sono ancora aziende convinte che se un dipendente è sui social ma in particolar modo su Linkedin significa che sta cercando lavoro, è ora di sfatare questo falso mito e di iniziare a promuovere il proprio progetto d’azienda ANCHE attraverso i propri dipendenti e collaboratori.
Queste persone sono la chiave per attivare il potenziale dell’azienda.
Il loro profilo Linkedin non è un CV ma un “Robot” che attraverso una strategia di Personal Branding viene programmato con l’obbiettivo di attrarre possibilità e di raggiungere e parlare alle persone giuste.
Ciò che viene detto, sentito e pensato a livello collettivo dalle persone su di voi e sui servizi che offrite fa parte della Personal Branding. Quest’ultima mira alla valorizzazione nell’essere considerato non solo come bravo professionista ma come la persona più adatta.
Non è più quindi la tua identità ma il come vieni percepito, l’idea finale è quella di farsi un nome e di divenire un punto di riferimento.
Jeff Bezos, quando parla di Personal Branding, ama definirlo come «quello che la gente dice di te, una volta che sei uscito dalla stanza».
Fa si che ne parlino bene.
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