Identità Digitale e la Moltiplicazione del sé
Lo studio dei social network, negli ultimi anni e ancora oggi, tiene impegnato sociologi e psicologi per tentate di capire come la nostra vita, l’identità e la percezione di noi agli occhi di altre persone, sta cambiando velocemente.
Per avere un quadro generale di cosa accade, secondo una recente statistica mondiale dei profili attivi di Twitter, Instagram e Facebook ha rilevato che:
• 328 milioni: profili attivi su Twitter/al mese
• 700 milioni: profili attivi su Instagram/al mese
• 1,8 miliardi: profili attivi su Facebook/al mese
Facebook, è un social network corporate, istituzionale e multiplo: un utente corrisponde a diversi account, ma se noi attribuiamo un utente per ogni singolo profilo equivale a dire che Fb sarebbe visitato da 1 abitante su 4 di tutta la Terra (dai 0 a 99 anni; dalle Foreste del Congo ai Ghiacciai della Groenlandia)
Questi numeri per quanto riguarda l’Italia scendono, rimanendo comunque importanti, si parla di 30 milioni di profili attivi/mese per Fb e 6,4 milioni di profili attivi/mese per Tw
Sono numeri impressionanti….vuol dire che preferiamo dialogare online con persone e trovare amici mai visti e che probabilmente non vedremo mai, piuttosto di parlare direttamente e conoscere i pregi e i difetti di quella persona, ma poco interessa ai giovani, nativi digitali. Per loro il mondo virtuale e il mondo reale sono la stessa cosa, senza la paura di mostrarsi per quello che sono.
Il problema si crea per tutte le persone di una certa età, abituate a parlare solo se l’interlocutore gli sta davanti, oppure preferiscono andare al bar o in piazza per trovare nuovi amici o solo per avere informazioni del paese e del mondo….. ora si trovano catapultate in una realtà completamente nuova e sconosciuta, con la paura di apparire per quelle che sono.
Consapevoli che dall’altra parte dello schermo (finché non c’è la possibilità di incontro) non sanno chi si cela, cercano di ritoccare l’identità, apparendo parzialmente o del tutto diversi.
Il nascondersi non funziona per tutte le occasioni.
I nostri dati personali sono raccolti e maneggiati con troppa leggerezza, toccando la nostra privacy
Un esempio banale e semplice è nel cercare un certo prodotto su un qualsiasi motore di ricerca per trovarsi la volta successiva la pubblicità in un altro sito o offerte riguardanti quello stesso preciso prodotto cercato.
Anche fare un acquisto in store e/o online non si esce indenni a questo effetto, bastano pochissimi secondi e qualche click per ritrovarsi informazioni vere della nostra vita senza possibilità di mascheramento. (dati anagrafici, numero di conto o corrente e acquisto fatto).
Possiamo sfuggire alle persone, ma non sfuggiamo al mondo degli affari.
Simone
11 dicembre 2017 at 21:06Complimenti Salvatore per aver ribadito l’importanza della privacy all’interno del web. Molti sottovalutano ancora il valore dei propri dati personali e l’importanza di tutelarsi per preservare i propri dati. Con questa rivoluzione sulle norme relative alla privacy on line molte aziende e utenti dovranno adeguarsi e rinnovare l’atteggiamento con la gestione dei dati
Martina
13 dicembre 2017 at 12:14Credo che come in ogni cosa sia importante utilizzare le nuove tecnologie come mezzi e non diventare noi mezzi di questi strumenti. Questa è la via che, nella mia opinione, potrebbe consentire di trarre il massimo vantaggio pagando il “prezzo” minore, fermo restando che la questione della privacy resta una tematica estremamente delicata. Grazie per l’interessante articolo.