La Quarta Rivoluzione Industriale e Industria 4.0
Una recente statistica europea ha rilevato che una grande quantità di attività economica deriva dalla domanda di proprietà intellettuale (marchi, brevetti, disegni registrati), favorendo l’aumento dei posti di lavoro.
La quarta Rivoluzione, rappresenta il futuro applicato all’intera attività aziendale, e in particolar modo all’innovazione del settore manifatturiero, portando a collegare i macchinari aziendali con dispositivi connessi (stampanti 3D; tecnologia avanzata; chip incorporati).
La sfida è stata lanciata ed ora spetta alle imprese rispondere nel miglior modo possibile a questo cambiamento.
Secondo una recente statistica di UnionCamere, ogni giorno in Italia nascono circa 300 imprese, la maggior parte PMI, guidate da under 35, i quali hanno saputo investire come veri imprenditori, beneficiando del cambiamento attraverso garanzie fornite dai mercati internazionali.
Anche se l’Italia è il secondo paese europeo più anziano, è riuscita a conquistarsi la decima posizione nella classifica dei paesi per la richiesta di brevetti, sebbene concentrati su alcuni settori.
L’unica strada da prendere per risalire dalla crisi è quello di cercare di svecchiare il Paese.
Un altro segnale positivo che ha portato e sta portando verso l’Industria 4.0, è quella dedicata al valore aggiunto che in certi settori è aumentato e che deve ancora trovare la strada giusta per far esplodere tutto il suo potenziale. L’aumento della redditività e degli investimenti si concentra soprattutto in tre settori. Il settore dell’auto, dell’elettronica e dell’elettrotecnica.
Da questo si può considerare che l’Industria 4.0 non è solo una nuova frontiera, ma una sfida ed ora sta alle imprese prenderla nel miglior modo possibile e trarne vantaggio.
Ivan S.
7 luglio 2017 at 11:00Da sempre il nostro paese si è contraddistinto per ingegno e creatività, aspetti chiave che abbinati all’elevato standard qualitativo raggiunto soprattutto in ambito manifatturiero rappresentano senza dubbio le solide fondamenta con cui si è saputo consolidare il made in Italy a livello internazionale. Sicuramente un avanzamento tecnologico deciso è l’elemento chiave per ridare la giusta spinta all’Italia, che rispetto a molti altri paesi dell’UE è innegabile che abbia da sempre faticato ad investire in progetto innovativi, in particolare, per quanto riguarda la ricerca e lo sviluppo, dove siamo (ahimè) uno dei fanalini di coda dell’unione europea e non solo … e come tutti sanno, senza queste, anche la competitività sul mercato è destinata via via a scemare. Questa nuova sfida è sicuramente un ottimo punto di partenza per un cambio di rotta importante e ci auguriamo che l’Italia sia finalmente in grado di brillare nuovamente di luce propria, perchè le capacità e soprattutto le idee di certo non mancano.
Simone
10 luglio 2017 at 22:47L’unica cosa di certo é il cambiamento e la rivoluzione industriale é in continuo mutamento ed evoluzione. Nuovi servizi, nuove esigenze e soprattutto le nuove generazioni che assumono sempre di più ruoli determinanti nel panorama delle PMI. Complimenti per l’ottimo post che fotografa benissimo la nuova rivoluzione 4.0 verso la 4.1.
Martina
11 luglio 2017 at 9:51Industria 4.0 è un passo imprescindibile per il futuro dell’ Italia. Credo che il principale ostacolo sia ancora rappresentato dalle resistenze di micro e piccole imprese, sulle quali si fonda il tessuto industraile nazionale, che fanno ancora fatica a rendersi conto di quanto un investimento verso il paradigma Industria 4.0 possa poi effettivamente rendere.
Sono sicuramente importanti le agevolazioni messe a disposizione dal governo per tutte le imprese che vogliano innovare, quali super ed iper ammortamento e molte altre agevolazioni fiscali.