L’Accordo Usa-Iran Avvantaggia L’Italia?
Mentre il mondo guarda con apprensione la soluzione dell’affaire greco, una querelle fondamentale si è appena chiusa a Vienna
Dopo decenni di empasse si è finalmente giunti all’accordo Usa- Iran, che, con la fine delle sanzioni, diventerà la nuova mecca per le imprese europee e forse per le imprese italiane.
Il ministro Gentiloni ha posto l’accento sulle “nuove positive opportunità per il popolo iraniano e per la regione, delineando un percorso di normalizzazione dei rapporti con la Comunità internazionale”.
Per l’Italia, nazione estimatrice del Medio Oriente, si aprono delle opportunità immense e per conto di uno studio della Sace viene quantificata una ripresa delle esportazioni per oltre 3 miliardi di euro entro il 2019: “Nonostante l’inasprimento delle sanzioni avvenuto a fine 2011 abbia ridotto sensibilmente gli scambi con il nostro paese e l’Iran, l’Italia rimane tra i principali partner commerciali del Paese; Riguadagnare le quote di mercato perse in Iran non sarà facile, considerando che concorrenti quali Cina, India, Russia e Brasile hanno subito molti meno vincoli negli ultimi anni guadagnandosi una posizione importante all’interno del Paese; I settori con le maggiori opportunità da cogliere saranno l’oil & gas, l’automotive, la difesa, i trasporti, l’immobiliare e più in generale i settori legati alle costruzioni; Il Paese presenta una serie di importanti vantaggi competitivi ma anche una serie di rischi che le aziende italiane non possono e non devono trascurare, non da ultimo l’impianto sanzionatorio che rimane tuttora in vigore.” Il comparto di maggiore interesse per noi è la meccanica strumentale, che assorbe oltre il 50% delle esportazioni ed è anche la prima voce del nostro export nel mondo. Ora che è stato raggiunto l’accordo sul nucleare un paese come l’Iran, che ha 80 milioni di abitanti e con le seconde riserve petrolifere più importanti al mondo, ha bisogno di ammodernarsi e di risorgere dalle ceneri dopo il lungo isolamento derivato dal regime degli ayatollah.
E’ in questo scenario che il Made in Italy potrà dire la sua!
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