Quando l’invasione dei ro(BOT) non è solo fantascienza

A Las Vegas, durante i primi mesi dell’anno, si tiene la più grande manifestazione mondiale in ambito tech ossia il CES – Consumer Electronic Show, arrivato quest’anno alla 50° edizione.

Durante la manifestazione gli espositori hanno presentato in anteprima mondiale migliaia di prodotti “smart”.

Questo evento testimonia che l’intelligenza artificiale sta crescendo in modo veloce ed efficiente: quasi tutti i dispositivi elettronici possono essere controllati con una connessione o essere integrati di assistenza vocale.

Basti pensare ad esempio alla nuova linea di frigoriferi LG dotati di assistente vocale Alexa by Amazon; alle auto integrate di assistenti vocali; ai prototipi di auto in grado di guidare autonomamente; alle stampanti 3D che permettono di creare, strato per strato, un oggetto senza doverlo cercare in negozio; o all’installazione dei beacons con connessione bluetooth in grado di inviare agli smartphone piccoli messaggi entro brevi distanze.

Presto saremo “invasi” dai roBOT programmati per sostituire le persone in carne ed ossa: il Giappone ad esempio sta utilizzando i robot Pepper nell’ambito dell’assistenza domiciliare agli anziani; o come sta avvenendo alla “Foxconn”, produttrice di componenti e dispositivi elettronici di consumo, che ha sostituito quasi metà della propria forza lavoro con i robot; o come al vicino Orto Botanico di Padova che nei pressi di alcune piante hanno installato dei beacons che (tramite riconoscimento a distanza) inviano ai dispositivi collegati informazioni relative al tipo di pianta, specie, varietà etc sostituendo in questo caso la guida esperta.

Tutto questo se da una parte comporta un beneficio, dall’altro si dovrà tenere presente che, essendo connessi ad una rete, i dati dovranno essere ben protetti. Basta aprire una mail sconosciuta e perdere in pochi secondi il controllo dei dati e degli oggetti.

Un caso di questo tipo è avvenuto a “Saudi Aramco”, che per colpa di una chiavetta USB inserita nel computer, la compagnia petrolifera è stata vittima di un cyber attacco costringendola a rimanere scollegata dalla rete per una settimana.